Stampanti ed accessori da buttare via sono considerati rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, comunemente detti Raee. Si tratta di prodotti che contengono sostanze tossiche per l’uomo e per l’ambiente e che non sono biodegradabili. Il crescente aumento della digitalizzazione mondiale ha fatto nascere un grosso problema su come smaltire questi rifiuti, che stanno aumentando progressivamente in tutto il territorio. C’è ancora abbastanza confusione nelle leggi che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti, anche perché ogni Comune italiano è indipendente dagli altri e adotta norme proprie. Purtroppo si vedono spesso televisori, computer, monitor, stampanti, accessori, toner esausti e ogni altro tipo di rifiuto pericoloso appoggiato fuori dai cassonetti senza nessun rispetto per l’ambiente e per la popolazione. Un comportamento del genere è passibile di multe salatissime e fortunatamente capita spesso che le persone che rovesciano rifiuti elettronici in giro per l’ambiente vengano colte in flagrante e pesantemente sanzionate.

Bisognerebbe adottare martellanti campagne di informazione e sensibilizzazione per tutti i cittadini in modo che stampanti ed accessori elettronici vengano buttati in maniera corretta. I RAEE comprendono anche grandi elettrodomestici e apparecchiature varie che funzionino entro un determinato range elettronico e la legge è disciplinata a livello europeo. La nuova Direttiva 2012/19/EU ha sostituito le precedenti ed attualmente è in vigore il Decreto Legislativo numero 49 del 14 marzo 2014, integrato da due Decreti Ministeriali del 2016. Il primo decreto stabilisce le tariffe per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, mentre il secondo disciplina le modalità del ritiro, che deve essere fatto a titolo gratuito anche presso le abitazioni e senza alcun obbligo da parte dell’utente di acquisto di un nuovo apparecchio. Quest’ultima norma è recentissima e deve ancora essere assimilata da tutta la Nazione per adeguarsi al resto dell’Europa.

Il Decreto Ministeriale numero 121 del 31 maggio 2016, si chiama Uno contro zero ed obbliga tutti i negozio che abbiano una superficie di almeno 400 m² a ritirare gratuitamente qualunque tipo di rifiuto RAEE anche piccolo. Il decreto legge è già operativo da quest’estate e il suo scopo è quello di eliminare dalla circolazione il maggior numero possibile di rifiuti elettronici inquinanti, anche di piccole dimensioni. In ogni Comune vige un servizio di ritiro gratuito dei rifiuti a domicilio, che siano o meno RAEE, al quale basta telefonare per accordarsi sull’orario e depositare davanti a casa gli oggetti che passeranno gli addetti a ritirarli. Da adesso anche i negozi di grandi dimensioni saranno costretti a ritirare stampanti ed accessori usati senza obbligo di acquisto e potranno farlo tramite isole ecologiche predisposte vicino al negozio o anche presso il domicilio delle persone. La legge avrà bisogno di ulteriori integrazioni, ma è già attiva a livello europeo.

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