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Con l’arrivo del caldo estivo, molte persone si dirigono verso i laghi per rinfrescarsi e godere del sole. Tuttavia, negli ultimi anni, un fenomeno preoccupante sta attirando l’attenzione degli scienziati e degli amanti della natura: la proliferazione dei cianobatteri nei laghi.
Questi piccoli organismi, noti anche come alghe blu-verdi, stanno diventando un problema ambientale sempre più serio in molte regioni del mondo, con effetti potenzialmente dannosi per la salute umana e l’ecosistema acquatico.
Anche il Ticino non è esente da questa situazione, infatti nel lago Ceresio da metà agosto stiamo assistendo ad una continua proliferazione di alghe verdi, che contaminano le acque.

Cianobatteri, cosa sono

I cianobatteri sono microorganismi unicellulari che si trovano in ambienti acquatici come laghi, stagni e fiumi. Essi sono in grado di svolgere la fotosintesi, il processo mediante il quale convertono la luce solare in energia chimica, producendo ossigeno come sottoprodotto. Questo li rende importanti attori negli ecosistemi acquatici, contribuendo alla produzione di ossigeno e al ciclo del carbonio.

Tuttavia, quando le condizioni sono favorevoli, i cianobatteri possono proliferare in modo incontrollato, formando fioriture algali che possono coprire la superficie del lago. Queste fioriture possono essere nocive per l’ambiente e la salute umana a causa della produzione di sostanze chimiche tossiche, tra cui le microcistine.

Perché i cianobatteri stanno diventando un problema?

L’aumento della proliferazione dei cianobatteri nei laghi è dovuto a una serie di fattori. Il cambiamento climatico, con temperature più elevate e condizioni meteorologiche imprevedibili, crea l’ambiente ideale per la crescita dei cianobatteri. Inoltre, l’apporto di nutrienti come il fosforo e l’azoto dalle attività agricole e industriali può favorire la proliferazione di questi organismi.

Le fioriture algali possono avere impatti negativi su molteplici fronti. Innanzitutto, possono rendere l’acqua del lago non sicura per il consumo umano e la balneazione, poiché alcune specie di cianobatteri producono tossine che possono causare gravi problemi di salute se ingerite o assorbite attraverso la pelle.

Anche chi ha cani deve fare attenzione che non si avvicino alle acque con cianobatteri, perchè se bevuta l’acqua diventa tossica e può provocare anche la morte dell’animale.

Inoltre, la morte di pesci e altri organismi acquatici a causa della carenza di ossigeno, causata dalla decomposizione delle alghe morte, può danneggiare gli ecosistemi acquatici.

Affrontare la sfida dei cianobatteri

Per affrontare il problema dei cianobatteri nei laghi, sono necessari sforzi congiunti da parte delle autorità locali, degli scienziati e della comunità. Ecco alcune strategie che possono essere adottate:

Monitoraggio costante: è importante condurre monitoraggi regolari della qualità dell’acqua nei laghi al fine di rilevare tempestivamente la presenza di fioriture algali tossiche.

Riduzione dei nutrienti: limitare il flusso di nutrienti nei corpi d’acqua attraverso pratiche agricole sostenibili e controlli industriali può contribuire a prevenire la proliferazione dei cianobatteri.

Trattamento delle acque: in alcuni casi, è necessario utilizzare trattamenti chimici o fisici per rimuovere le fioriture algali esistenti.

Educazione pubblica: informare il pubblico sugli effetti negativi dei cianobatteri e sulle pratiche responsabili nella gestione delle acque può aiutare a prevenire la contaminazione delle risorse idriche.

La proliferazione dei cianobatteri nei laghi è diventata una preoccupazione crescente durante l’estate. Tuttavia, con il monitoraggio attento, la gestione responsabile delle risorse idriche e il coinvolgimento della comunità, è possibile affrontare questa sfida ambientale al meglio. Preservare la salute dei nostri laghi è fondamentale, sia per il benessere gli ambienti acquatici, sia per garantire anche che le future generazioni possano continuare a godere di questi preziosi ecosistemi acquatici.

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